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Radio Capodistria
Mercoledì 19 Giugno 2019 alle ore 11 è andata in onda la prima puntata della trasmissione che Radio Capodistria dedica agli italiani che vivono in Slovenia.
Tradizionalmente, al di là della minoranza, gli italiani che vivevano in Slovenia ricadevano in due macro-categorie: persone che "venivano mandate" in Slovenia (per esempio personale diplomatico, di multinazionali o di organizzazioni internazionali) oppure trasferimenti dovuti a vincoli familiari (relativi alla propria famiglia d'origine o alle origini del/la partner). Con il passare del tempo, è cresciuto il numero di italiani che hanno fatto questa scelta. Similtaneamente si è allargato il ventaglio di ragioni per cui ci si trasferisce. Oggi, tra gli altri, ci sono tanti pensionati, molti imprenditori, ristoratori, commercianti, persone attive nell'ambito del turismo (visto che cresce il numero di italiani che vengono a visitare la Slovenia), liberi professionisti (incluse figure altamente specializzate che le aziende slovene non trovano nel mercato del lavoro locale), artisti, musicisti, persone che partecipano a progetti europei (come ricercatori, studenti o volontari), lavoratori "in remoto" o persone che si trasferiscono semplicemente perché innamorate della Slovenia. Interessante anche il discorso relativo alle start-up, dato che la Slovenia sembra essere un paese piccolo abbastanza per testare agilmente le proprie idee ma grande abbastanza per conferire significatività al test.
Nella prima puntata abbiamo parlato delle persone che "sono state mandate" in Slovenia. Il conduttore Antonio Saccone ha bevuto un caffè con Elena Amerio, moglie dell'attuale Addetto Culturale dell'Istituto Italiano di Cultura di Lubiana, e Claudio Filippuzzi, ex dipendente di una multinazionale, che ha deciso di rimanere in Slovenia per avviare una propria attività imprenditoriale.
SACCONE
Mercoledì 19 Giugno 2019 alle ore 11 è andata in onda la prima puntata della trasmissione che Radio Capodistria dedica agli italiani che vivono in Slovenia.
Tradizionalmente, al di là della minoranza, gli italiani che vivevano in Slovenia ricadevano in due macro-categorie: persone che "venivano mandate" in Slovenia (per esempio personale diplomatico, di multinazionali o di organizzazioni internazionali) oppure trasferimenti dovuti a vincoli familiari (relativi alla propria famiglia d'origine o alle origini del/la partner). Con il passare del tempo, è cresciuto il numero di italiani che hanno fatto questa scelta. Similtaneamente si è allargato il ventaglio di ragioni per cui ci si trasferisce. Oggi, tra gli altri, ci sono tanti pensionati, molti imprenditori, ristoratori, commercianti, persone attive nell'ambito del turismo (visto che cresce il numero di italiani che vengono a visitare la Slovenia), liberi professionisti (incluse figure altamente specializzate che le aziende slovene non trovano nel mercato del lavoro locale), artisti, musicisti, persone che partecipano a progetti europei (come ricercatori, studenti o volontari), lavoratori "in remoto" o persone che si trasferiscono semplicemente perché innamorate della Slovenia. Interessante anche il discorso relativo alle start-up, dato che la Slovenia sembra essere un paese piccolo abbastanza per testare agilmente le proprie idee ma grande abbastanza per conferire significatività al test.
Nella prima puntata abbiamo parlato delle persone che "sono state mandate" in Slovenia. Il conduttore Antonio Saccone ha bevuto un caffè con Elena Amerio, moglie dell'attuale Addetto Culturale dell'Istituto Italiano di Cultura di Lubiana, e Claudio Filippuzzi, ex dipendente di una multinazionale, che ha deciso di rimanere in Slovenia per avviare una propria attività imprenditoriale.
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